IL PARADOSSO n° 1 Gennaio 2006
IL MANAGER E LA SFERA DI CRISTALLO

da Master Meeting Gennaio 2006

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Se fino a ieri da maghi e cartomanti andavano soprattutto creduloni sprovveduti e ricchi infelici o annoiati, oggi alla sfera di cristallo si affidano sempre più numerosi anche i politici e gli alti dirigenti d'azienda con esiti contrastanti, come d'altronde succede quando si ha a che fare con tutto ciò che sfugge alla logica razionale e alla verifica empirica. Affascinati da questo tema e sull'onda della recente “conversione" della rockstar Madonna alla Cabala di Rabbi Berg, siamo riusciti a procurarci le testimonianze di due manager che hanno accettato di raccontare la loro esperienza, chiedendo però di rimanere nell'anonimato.

Cosi ho "imbrogliato” la maga


Marco B. 60 anni, dirigente d'azienda di Pavia

Non è stato un colpo di fulmine - che alla mia età è pur sempre possibile benché sia felicemente coniugato da anni senza velleità di fuga - ma di un capriccio che non avrei pensato dovesse coinvolgermi. Non me lo sarei mai aspettato e anche la sola ipotesi mi avrebbe indignato. Invece è accaduto recentemente, dopo una discussione piuttosto animata nel corso di una riunione di vertice della nostra società, affermata da anni sul mercato ma in questi ultimi tempi indecisa se proseguire sul tradizionale solco del nostro settore ben specifico oppure effettuare qualche diversificazione per meglio affrontare il futuro che non appare troppo roseo, né per noi né per gli altri operatori economici ad alto livello. È accaduto che, uscendo dal salone, mi si avvicinasse il direttore marketing, forse il mio collaboratore preferito e confidenziale, che, quasi con fare furtivo, mi invitava a sostare un attimo in un angolo appartato. E, candido candido, mi diceva: "Non è facile prendere decisioni del genere, così, in quattro e quattr'otto. Sarà necessario effettuare analisi e sondaggi approfonditi e poi orientarsi in un modo o nell'altro. Ma, intanto, perché non vai a parlare con G.". Alla mia espressione di stupore, ribadì altrettanto stupito: “Non conosci G? Ma ci vanno tutti i Vip, ormai, è la più famosa maga dei nostri tempi. Costa molto, ma vedrai che non perdi il tempo. Te lo assicuro per diretta esperienza." Così, per una mia improvvisa debolezza e per un senso di quasi morbosa curiosità/ pochi giorni più tardi, dopo avere preso appuntamento, mi ritrovai davanti alla celebre G., in un ambiente per nulla esoterico ma quasi professionale, per non dire manageriale. Diciamo una maga all'altezza dei tempi. Devo confessare che, per evitare spiacevoli pettegolezzi, avevo fornito generalità del tutto diverse e, anche, mi ero fatto stampare biglietti da visita fasulli sul quali avevo fatto scrivere la mia nuova professione inventata, "impresario teatrale e cinematografico". Confesso immediatamente che la seduta mi deluse al cento per cento - nè poteva essere diversamente - nonostante l'indubbia abilità della profetessa nell'esporre pronostici e profezie con un eloquio dolce e convincente. Restava però il fatto che, dopo avermi fatto abilmente numerose domande per cercare di sondare meglio il mio carattere, la mia situazione famigliare e il mio lavoro, si trovò del tutto fuorviata dalle mie risposte poco sincere e si dilungò poi in un profluvio di previsioni, molto rosee e solo poco pessimistiche, sul mio futuro di "impresario”. Anch'io fui molto cortese, apparentemente disponibile. Ci accomiatammo con la massima cordialità, le assicurai che avrei seguito i suoi consigli e che sarei tornato per metterla a corrente dei risultati. Pronosticò anche che prima o poi avrei tradito mia moglie! Questa fu la mia unica esperienza –mediatica-, che ovviamente non ebbe conseguenze sul futuro della mia società, ma che mi convinse ancor più della vacuità di questi personaggi, che non sono imbroglioni, ma campano con abilità sfruttando la credulità altrui.

La previsione era esatta ma meglio non sapere.


Ginevra 41 anni, interior designer di Milano

Quando Sergio, un amico che lavora nell'ambito della medicina alternativa mi ha proposto di andare da A., un sensitivo che a suo dire era onesto e molto bravo, ho avuto qualche dubbio, essendo io una persona molto razionale e, diciamocelo, un vero San Tommaso. Tuttavia avevo da poco cominciato una relazione con Daniele, un noto avvocato milanese, affascinante gentiluomo, ma un po' misterioso che aveva il vizio di colorire la realtà se non addirittura di inventarsi le cose di sana pianta senza che ci fosse un apparente motivo. Così, spinta dalla curiosità - e un po' anche dalla disperazione perchée bugie e misteri si infittivano - mi sono decisa a chiamare A. Appena entrata nel suo studio, ho incontrato un uomo austero e di poche parole. Prima ancora che iniziassi a raccontargli il motivo per cui ero lì, A. ha cominciato a dirmi come ero esattamente: i miei pregi e i miei difetti, come se già mi conoscesse. Lì per lì, la cosa non mi ha colpito particolarmente perche, con un po' di sensibilità, conoscendo il linguaggio del corpo, credo si possa indovinare molto del carattere di una persona. Ma quando mi ha detto l'esatto motivo per cui ero andata da lui, il mio scetticismo ha cominciato a vacillare...

Manuela Mancini e Cristina Marina