IL PARADOSSO n° 4 MARZO 2006
TANTE BELLE PALAFITTE

da Master Meeting MARZO 2006

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Carpe diem scriveva Orazio, del doman non v'e certezza ammoniva il sommo vate. Dal cocktail di queste saggezze nasce il pessimismo sul futuro che da tempo pervade gli italiani e li porta ad ostacolare ogni iniziativa che sia soltanto proiettata negli anni venturi e non dia benefici immediati. Non si spiegherebbero altrimenti tutte le contestazioni, più o meno spontanee ma spesso strumentalmente organizzate, che bloccano progetti portanti.

Italiani pessimisti, ma pur sempre edonisti e felici di sfruttare briciole del benessere che li circonda. Ristoranti pieni, discoteche piene, purtroppo droga a go go, gite e viaggi ad ogni profilarsi di "ponti" sempre più frequenti, vacanze spezzettate ma, se si può, anche godute a lungo. Del domani? Non c'è certezza, godiamoci l'oggi, alla faccia delle cassandre del "non si riesce più a tirare la fine del mese". Ricchi e poveri ci sono sempre stati, ma in Italia, per fortuna, la fascia più popolosa è quella che sta tra i ricchi e i poveri.

È caduto il famigerato "muro", ma il "niet" domina e dilaga nel nostro paese, cercando di frenare, ostacolare, bloccare ogni intrapresa. Niet al ponte sullo stretto, ignorando che un treno sotto la Manica unisce Francia e Inghilterra e che Danimarca e Svezia sono collegate da migliaia di chilometri di ponti sospesi, niet alla TAV in Valdisusa, ignorando che i francesi, di ogni colore politico, pochi chilometri più in là, sono orgogliosi del loro TGV (train grand vitesse), niet alla metropolitana a Bologna quando Parigi, Londra e New York, ma anche Mosca e Milano, hanno in buona parte risolto sottoterra i problemi di traffico, e, a questo proposito, niet anche alla costruzione di grandi parcheggi sotterranei quando con questo sistema Madrid e Barcellona sono riuscite a svuotare le strade.

Non è finita, niet a Brindisi o Monfalcone alla costruzione di gassificatori che consentirebbero di importare gas via nave, niet in Campania alla costruzione di impianti per il riutilizzo dei rifiuti, quando ad Amsterdam è stato costruito un inceneritore anche bello a vedersi addirittura non lontano dal centro città, niet in Sardegna agli impianti eolici perché "deturpano il paesaggio turistico" e niet, niet, niet a varianti autostradali, a nuove centrali dell'Enel, ai campi profughi e a tante altre cose, piccole o grandi, magari al ritorno delle centrali nucleari che sarebbero indici di progresso e, soprattutto, di grandi miglioramenti sociali, a beneficio di tutti i cittadini.

Sarebbe bello sperare che prima o poi i contestatori si ravvedano, anche perché la speranza è verde, ma purtroppo in molti di questi casi è spesso proprio il colore verde il niet che ostacola tutto.

Sembra che il motto debba essere no al progresso e torniamo alla natura pura e semplice. Perché non alle palafitte? Del resto Tarzan, la sua Jane e Cita non erano tre personaggi felici della nostra infanzia letteraria e cinematografica?



Paolo Torriani