IL TEST: "ALLO SPECCHIO" n° 7 - MAGGIO 2006
SEI UN CAPO? PSICANALIZZATI
da Master Meeting MAGGIO 2006
27 domande per capire a quale tipologia di leader appartieni. Tra serpente, cane e orso, le tre sfaccettature del potere.
Secondo un sondaggio effettuato da Swg – intervistando 244 manager, dirigenti, quadri e liberi professionisti – e pubblicato da Il Mondo, il capo più duro o più cattivo in Italia sarebbe Marco Tronchetti Provera. In graduatoria lo seguirebbero Luca Cordero di Montezemolo, Giancarlo Cimoli, Sergio Marchionne, Diego della Valle, Carlo de Benedetti e Luciano Benetton.Saremmo stati tentati di fare un'indagine analoga, se non altro per confrontare ed eventualmente confermare o smentire quei risultati.
Ci ha invece stuzzicato l'idea di invitare i nostri lettori – appunto manager, imprenditori, direttori di hotel, liberi professionisti – a porsi dinanzi allo specchio ed a rispondere con tutta sincerità a quasi una trentina di domande – più un "trentagolo" che un decalogo – psicanalizzarsi, rispondere con piena obiettività per un vero esame di coscienza: "sono un duro o sono un buono?". E se per caso fossi troppo buono? Si sa come viene definito chi è tre volte buono.
Per rispondere a se stessi è sufficiente mettere una crocetta in una delle quattro caselle che affiancano ogni domanda. Ogni risposta porta con sé un punteggio: mai un punto, qualche volta due punti, spesso tre punti, sempre quattro punti. Alla fine risulterà un totale. Confrontate il punteggio totale con le nostre definizioni conclusive e giudicate se siete stati capaci di "esaminarvi" con serenità e giustizia. Saprete se siete un duro o un molle, un viscido o un saggio.
E tu che capo sei?
1 Batti i pugni sul tavolo
2 Alzi la voce
3 Urli
4 Usi parolacce
5 Usi linguaggio triviale
6 Usi turpiloquio
7 Assumi atteggiamenti forzati
8 Fai la faccia feroce
9 Strigli i collaboratori più stretti
10 Ti ritieni un accentratore
11 Ami delegare ma poi intervieni a dire "Si fa così perché lo dico io"
12 Talvolta fingi di arrabbiarti o ti adiri sempre sul serio
13 Decidi da solo e, se sbagli, dai la colpa ad altri
14 Ti inventi problemi soltanto per dimostrare che sei bravo a risolverli
15 Umili i dipendenti con lavate di capo davanti ad estranei o altri dipendenti
16 Deludi ambizioni e aspirazioni, anche modeste, dei collaboratori
17 Ti mostri del tutto disinteressato ai problemi dei dipendenti
18 Non ti impegni a risolvere i problemi dei dipendenti
19 Concedi promozioni immeritate
20 Declassi il dipendente immeritatamente in modo arbitrario e punitivo
21 Sottolinei i risultati deludenti di altri colleghi
22 Cerchi di ignorare o minimizzi i buoni risultati degli altri
23 Crei falsi antagonismi fra collaboratori
24 Esigi che i tuoi ordini siano eseguiti senza obiezioni
25 Fingi di essere un capo duro
26 Reciti la parte del capo duro
27 Ti compiaci di essere considerato un duro
IL RESPONSO
Avete risposta in piena sincerità a tutte domande?
Avete sommato i 27 punteggi? Ora potete controllare il totale con la nostra diagnosi e accertarvi se il responso corrisponde abbastanza alla vostra personalità.
Il totale assolutamente negativo sarebbe di 108 (e cioè della somma dei ventisette 4), viceversa quello buonista sarebbe proprio di 27 (e cioè ventisette volte 1). Entrambi sarebbero fuori della realtà, dipingendo nel primo caso un bruto, un sadico, un perverso, e nel secondo un tre volte buono e anche peggio.
Ecco invece la scala che ci sembra possibilistica:
Da 76 a 95 siete davvero un capo duro, ma con svariate angolazioni e sfaccettature. Nei pressi del 95, a seconda del carattere, siete peggio di un carro armato che vuole stritolare tutto, oppure, se falsamente melliflui, siete una serpe che pugnala alle spalle.
Da 56 a 75, tutto sommato siete un ca¬po quasi accettabile, un capo che vuole farsi sentire capo in ogni circostanza, ma anche con risvolti positivi e umani. Insomma, un can che abbaia ma non morde.
Da 35 a 55 non avete troppa vocazione a comandare, ad essere davvero un capo, severo ma giusto. Possiamo definirvi un orsacchiotto burbero ma buono, incapace di lasciare il segno, un impronta della vostra personalità piuttosto sbiadita.
Meno di 35, forse sarebbe opportuno ricoverarsi in un convento
a cura di Ludovico Pensierosi
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