IL PARADOSSO n° 12 - OTTOBRE 2006
E SE ANCHE I LADRI FONDASSERO IL LORO PARTITO?

da Master Meeting OTTOBRE 2006

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Come era prevedibile, l'effetto domino continua. Dopo Svezia, Stati Uniti e Francia nasce in Germania il Piratenpartei, il partito politico dei pirati informatici, comunemente conosciuti come hackers. Il fenomeno è iniziato dieci anni fa ad opera di ragazzini abili, veloci e, ebbene sì, anche intelligenti che riuscivano, dalla loro camera da letto, con il computer avuto in dono dal papà benestante, a penetrare i segreti di altri computer.

Detto così sembra un gioco, perché gioco era. Solo per poco. Non lo fu più quando violarono i misteri più pro-tetti del mondo, come l'archivio dell'FBI o, addirittura, i piani del Pentagono per la difesa missilistica. Poi i "grandi", capita l'enorme potenzialità della faccenda, misero bruscamente da parte i bambini ed é forse così che nacque la famosa battuta: "Quando il gioco si fa duro, i duri entrano in gioco". Ora, i grandi, vogliono l'accesso aperto, mettono in discussione il diritto d'autore, chiedono la revisione della privacy, l'abbattimento delle rendite di posizione e l'apertura della connettività globale a basso costo. Per i ragazzi, i veri padri dell'impresa, è la cuccagna.

Ora il loro I Pod contiene diecimila canzoni a costo zero e possono vedere in DVD i film di prima visione. Senza contare che tutti i brevetti vanno a farsi benedire. Papale papale vuol dire mettere in ginocchio l'economia mondiale. Ma dove si cela il vero, colossale paradosso, in questa storia? Che il criminale informatico, I'hacker, stanco di essere braccato dalle polizie di tutto il mondo, stufo di essere trattato come un delinquente, esce allo scoperto, fonda un partito politico e comunica al mondo il proprio manifesto.

Però il paradosso dei paradossi é il velenoso diffondersi nel mondo della riqualifica dei ruoli cercando e proponendo l'autoassoluzione perfino quando, solo pensarla, é francamente impossibile. In Olanda, qualche mese fa, un distinto signore (si fa per dire), sorretto da un'incredibile moltitu¬dine di pervertiti, ha presentato ufficialmente al governo la nascita del partito dei pedofili con, nero su bianco, agghiaccianti proposte. Le pulsioni sessuali non hanno sesso e non hanno età. Un bimbo, purché abbia compiuto otto anni, può essere utilizzato come pornoattore, e via nauseandoci.

Abbiamo dato la notizia senza commento, pensando che sia del tutto inutile. Paradosso significa usare una situazione, una frase, un comportamento che, visto da un'altra angolazione, ha l'effetto contrario. In genere viene usato per rafforzare un pensiero ma l'utilizzo principe, fino ad ora, era per fare ironia. Per questo si aggira a teatro, al cinema, in politica, nelle conversazioni colte. Naturalmente, per ottenere il massimo dell'effetto, bisogna essere capaci di usarlo. Così, ex abrupto, me ne viene uno sublime ed è l'epitaffio per la sua tomba, proposto da Woody Allen: "Ve l'avevo detto che non stavo bene".

Con il mondo che va di questo passo non bisogna stupirci se, più prima che dopo, i ladri di tutto il mondo proporranno il loro riscatto sociale fondando un partito. Se poi, nel loro manifesto, avranno la furbizia di mettere "lo abbiamo fatto per bisogno", potranno perfino passare per eroi nascosti del nostro tempo.

Il paradosso dopotutto é la malattia ma é anche la cura. Ci ricorda che il colpo d'occhio su qualcosa o su qualcuno può non essere la fotografia esatta e la realtà è, spesso, ribaltabile. Esempio delizioso: quel montone africano che si accingeva ad attraversare un fiume in piena. Uno scorpione velenosissimo gli chiede un passaggio sulla groppa. A metà del guado, lo scorpione azzanna. "Pazzo, moriremo tutti e due!", rantola il montone. "C'est I'Afrique", risponde lo scorpione, annegando. Tutto non è mai quel che sembra. Facciamocene una ragione.



Fulvio A. Scocchera