IL PARADOSSO n° 19 - MARZO 2007
"BIG-MAC" O I BIGODINI DI LADY CAMILLA

da Master Meeting MARZO 2007

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Esagerare necesse est. Sempre e per qualsiasi accadimento, dalle adunate oceaniche alle pandemie che in poco tempo possono distruggere l'umanità.
Il giornalismo senza iperboli è fuori dalle nuove realtà e una piccola crepa che si è aperta nel vulcano Stromboli, con lancio di qualche lapillo incandescente dopo anni d'inattività, diventa subito una minaccia per lo scatenamento di uno tsunami dai fondali del Tirreno con immediata distruzione delle Isole Eolie e l'inondazione della splendida Costiera Amalfitana con migliaia di vittime. Questo canard ha avuto lo spazio di un giorno, ma il titolo a molte colonne sui giornali – poi ripreso da tutti i telegiornali – ha dimostrato una volta ancora quanto irrefrenabile sia la smania di sensazionalismo dei cronisti, soprattutto se a base catastrofistica. È doveroso informare i lettori di quanto accade, ma ingigantire gli allarmismi non è buon giornalismo. Per non dire altro.

Le inchieste di moda che per un certo periodo invadono le colonne dei giornali per poi inaridirsi e scomparire di colpo senza che più se ne parli. Ricordate la mucca pazza, ricordate l'aviaria? Probabilmente la situazione nel mondo è oggi identica a quella di allora, ma ora tutto è sotto silenzio. Si sono esaurite anche le martellanti esaltazioni dell'olio vergine d'oliva per combattere il colesterolo, lasciando il posto agli yogurth che si fanno spietata concorrenza vantando efficacia sempre più lassativa.

Da qualche settimana, invece, si parla, e molto, di anoressia. Risvolti senza dubbio paradossali, spesso ridicoli per le loro contrapposizioni, hanno gli argomenti sui quali si gettano i giornali per soddisfare gli istinti più deleteri dei lettori. Dopo avere spaziato e infierito sulle modelle che si rovinano per apparire sempre più filiformi ed ottenere ingaggi faraonici e inversamente proporzionali ai loro chili, adesso spostano l'attenzione su un settore ancora più delicato, i bambini. Con titolo a nove colonne nella prima pagina della cronaca cittadina si spara la notizia impressionante che anche i bambini soffrono di disturbi alimentari, e che patologie come l'anoressia colpiscono mediamente un bimbo su venti.

È giusto, anzi doveroso, affrontare anche questi penosi argomenti, ma senza enfatizzarli. Si cade però quasi nel ridicolo – nella contrapposizione come si è accennato – quando lo stesso giorno viene sparata un'altra notizia che parla di "nuova crociata", informandoci che il principe Carlo, conversando amichevolmente con la direttrice di un centro anti-diabete di Abu Dhabi, ha dichiarato guerra. Contro i fast food. Dagli Emirati Arabi, dove si è recato per una campagna nutrizionista, ha lanciato il suo grido di battaglia: basta con il "Big Mac", basta con gli hamburger farciti di schifezze, niente più patatine a merenda.
Soprattutto basta con l'onnipresente McDonald's, in un certo senso colpevolizzato di essere fra le cause della crescente obesità infantile soprattutto nei paesi anglosassoni. Questa sua sfida ha scatenato una polemica internazionale.

Da una parte, insomma, dilaga il pericolo dell'anoressia infantile per i bimbi dai sette agli undici anni, dall'altra coetanei di tendenza opposta rischiano pericolosamente di inflazionare le schiere dei ciccio-bomba.
Forse l'augusto personaggio aspirante al trono d'Inghilterra avrebbe fatto meglio a preoccuparsi dei bigodini di Lady Camilla



Paolo Torriani