IL PARADOSSO n° 027 NOVEMBRE 2007
SARKOZY, UN PERSONAGGIO PUBBLICO CON TROPPI PROBLEMI PRIVATI

da Master Meeting NOVEMBRE 2007

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Sarà inelegante, sarà poco sportivo, ma quando vediamo anche gli scandali degli altri c'è in noi una certa esultanza e ci affrettiamo a parlarne, girando il coltello nella piaga. Certo, se fossimo un popolo al di sopra di qualsiasi sospetto, ammesso che esista al mondo una nazione così, avremmo più savoir-faire. Ma, purtroppo, nella classifica dei Paesi "perbene", noi viaggiamo quasi sempre in bassa classifica. La classe politica è l'esempio costante, il bersaglio più tartassato. Scandali, corruzioni, comportamenti indegni, abusi di potere, malversazioni e se qualcuno ha altre accuse le aggiunga pure, tanto ci stanno tutte.
Ne parlo con estrema franchezza e col massimo del disincanto, sicuro di non essere tacciato, almeno in questa circostanza, di simpatia per gli uni o per gli altri. Per il semplice motivo che, da noi, lo scandalo viaggia e si aggira a tutte le latitudini: a destra, a sinistra e al centro. E se qualcuno cercasse di difendere una qualsiasi di queste coalizioni mentirebbe sapendo di mentire. Ma torniamo a bomba. I nostri cugini d'oltralpe l'hanno fatta grossa, peggio, l'ha fatta grossa il loro capo supremo, Nicolas Sarkozy, presidente della Repubblica, eletto da poco. Che cosa ha combinato il buon Nicola? Dopo aver esaminato la sua ultima busta paga, ha alzato il sopracciglio e ha bofonchiato: "Parbleu! E' troppo poco, Je suis Monsieur le President!", quindi, in virtù dei poteri e dei privilegi che l'alta carica gli permette, si è raddoppiato, con effetto immediato, lo stipendio. Non ho sottomano la cifra esatta però credo di non sbagliare ricordando che da 500 milioni è passato a un miliardo, ragionando in vecchie lire. Certo una bella somma, tanto più che può intascarsela praticamente al netto visto che non ha spese che affliggono i comuni mortali di vitto, alloggio, automobili, cure mediche e quant'altro, tutto fornito, e al massimo dei livelli, dallo Stato che ha l'onere e l'onore di comandare.
Non è che lo stipendio sia troppo alto. Dopotutto non fa né l'operaio né l'impiegato di banca ma è la persona più importante di una nazione importante e il lussuoso emolumento se non se lo merita forse gli compete. Non è qui lo scandalo. Ma il fair play è andato a farsi benedire visto che l'aumento nasce motu proprio, con il placet della sua reverenda firma. Sarkozy ha vinto alla grande le elezioni con il plauso di tutto il mondo occidentale. È un omino, usiamo il diminutivo solo perché è alto 1 metro e un tubo, con alle spalle un esemplare carriera politica ed intrinseche capacità di pragmatismo. L'uomo giusto per la difficile poltrona su cui siede. Solo che, come classe, lo abbiamo visto, non ci siamo proprio. Non bastasse ha un caratteraccio troppo autoritario e irascibile. È pure sfortunato perché la moglie Cecilia, appena si è insediato all'Eliseo, lo ha mollato bruscamente dopo avergli fatto fare un orribile figura niente meno che con Bush: invitato con consorte dal suo omologo americano, si è presentato solo e nero come un fico perché la moglie si è resa latitante e senza scuse, in imbarazzatissima contumacia internazionale, ripresa da tutti i media del mondo.
Appena tornati a Parigi, il bubbone è scoppiato quando la fresca "première dame" transalpina si è recata dall'avvocato per avviare la causa di divorzio. Per finire: Sarkozy viene intervistato dalla giornalista di punta della CNN. Termina, letteralmente a pesci in faccia quando la cronista chiede all'illustre Nicola notizie sulla storia con Cecilia. Il Presidente della Repubblica francese, furioso, si strappa il microfono, dà dell'imbecille all'interlocutrice e scappa via. Ora sono in molti a chiedersi se Sarkozy sia la persona adatta per l'alta carica che ricopre. 11/12 • 2007



Fulvio A. Scocchera