IL PARADOSSO n° 33 GIUGNO-LUGLIO 2008
UN WEEK-END DA FAVOLA PER UN SECOLO DI STIPENDIO

da Master Meeting GIUGNO-LUGLIO 2008

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Se me lo ricordo? Dio, se lo ricordo, il mio Signor Maestro Grassi, della scuola elementare di via Mugello, che ebbi per due anni, dalla terza alla quinta. Sempre le stesse scarpe, consunte eppure pulitissime, e con il medesimo vestito che non cambiò mai per due estati e per due inverni consecutivi. Il mezzo toscano, quasi mai acceso, e la cravatta sempre più lisa e mai cambiata. Non era dato sapere quante camicie avesse, comunque non più di due o tre, tutte dello stesso colore. Anzi, non colore: una specie di grigio sporco ma, sempre pulitissime. II signor maestro Grassi era un burbero benefico, velocissimo a sgridarti e altrettanto rapido a tirar fuori una mentina dal panciotto per non farti sentire troppo colpevole. Non ho mai dimenticato il signor maestro Grassi che, insegnandomi a leggere e a scrivere (a me e alle centinaia di allievi delle classi che ha svezzato, ci ha consegnato un tesoro di valore non quantificabile: le meravigliose chiavi del sapere.
Ho parlato del maestro Grassi perché incarna alla perfezione un doppio paradosso della vita moderna. Tratteggiando perfino il suo stile ed i suoi abiti ho voluto far risaltare lo stato di parsimonia, molto simile alla povertà, nel quale viveva. Ha dato tanto e ha ricevuto un compenso, per tutta la vita, perfino offensivo. E notate bene che ho usato come paragone dell'esempio che sto per farvi, il maestro Grassi e non il bravo cardiochirurgo che tutti i giorni salva tante vite. Certo non muore di fame, può permettersi la seconda casa e la ter¬za macchina. Ma, per la legge del contrappasso, sul piano puramente economico è un poveraccio.
Per capire come tutti i parametri di un mondo normale siano saltati, accostate il mio caro maestro Grassi all'ipotetico mago del bisturi e affiancateli tutti e due al terminator che li distrugge: un burinaccio ventiduenne e semianalfabeta. Però si chiama Wayne Rooney che a molti di voi, tanto più ai lettori di questa raffinata rivista, non dice molto.
Però è osannato come un dio da milioni di tifosi, in quanto attaccante della squadra di calcio inglese Manchester United che corrisponde graziosamente al suo campione, tredici milioni di euro all'anno. Significa, insomma, che il giovanotto percepisce uno stipendio mensile di oltre due miliardi di lire del vecchio conio. Ecco perché Rooney, che si è appena sposato con la coetanea ventiduenne Coleen, si è potuto permettere i seguenti sfizi: addio al celibato nel miglior hotel di Ibiza con i suoi dieci più cari amici. Ubriachi dal mattino alla sera e costo cinquecento milioni di lire. Matrimonio a Santa Margherita Ligure con 64 invitati fatti arrivare in Italia con voli privati. Cento addetti alla sicurezza. Visto che la fresca sposa adora la band irlandese dei Westlife, ingaggiamo anche quella, tanto vien via per niente: altri cinquecento milioni. Durante il soggiorno la colazione del mattino, per tutti, è stata innaffiata da champagne millesimato, come risaputamente tutti i veri signori.
Non sappiamo il costo delle farfalle tailandesi tenute in frigorifero e liberate per il volo nuziale (le poche sopravvissute). Scusate la dimenticanza: per tre giorni è stato affittato il megayacht "RM elegant", a duecento milioni di lire al giorno. Insomma, per mettere la fede al dito il signor Rooney ha speso 5 milioni di euro, cioè dieci miliardi. È quasi pronto il secondo hotel della catena superlusso Four Seasons. Dopo sette anni di lavoro, nei quattro ettari di parco secolare, la ex-reggia fiorentina, il Palazzo della Gherardesca, è pronto per aprire 79 camere, ognuna diversa l'una dall'altra.
C'è un maledetto filo rosso che lega le superdimore al mio caro maestro Grassi. Dato che la suite costerà 13.500 euro a notte, il mio maestro dovrebbe lavorare un secolo per fare un weekend da queste parti. Ormai, se vogliamo essere trendy, ci tocca ragionare in fantastilioni. Benvenuti a Paperopoli.



Fulvio A. Scocchera