Questi "paradossi illustrati" nascono dall'amicizia con Cristina Marina, giornalista di Master Meeting, rivista specializzata di alberghi e turismo dell'editore Communication Company, che mi ha proposto dare un apporto visivo umoristico ad una curiosa rubrica del loro compianto collaboratore Paolo Torriani. Il primo numero uscito nella rubrica "Cose dell'altro mondo", è del gennaio 2006 e trattava del fenomeno dei "maghi" consultati anche dai manager e dai vip, a firma proprio di Cristina Marina e Manuela Mancini. Da allora la collaborazione è proseguita anche sui pezzi paradossali usciti dalla penna di Ludovico Pensierosi e Fulvio A. Scocchera.Talvolta altre rubriche, test o articoli si sono arricchiti dell'apporto umoristico disegnato di Wildpen.
Dalle parole di Manuela Mancini, responsabile della rivista, questa rubrica- sviluppata su due pagine in fondo al magazine capovolto- col tempo, è divenuta un'appuntamento atteso con gioia da tutti i lettori, tanto che l'editore vorrebbe estendere il "format" ad altre pubblicazioni del gruppo. Le metto in mostra come esempio di collaborazione testo-immagine umoristica e come tale vanno lette e guardate. Credo che a molti editori l'esperimento possa risultare interessante.
Buon divertimento!

Giancarlo Paganini - Wildpen



"RISORSA UOMO" n° 42 MARZO 2010 - (Versione non pubblicata)
L’incertezza: maestra di vita e di management

da Master Meeting MARZO 2010


Si è abituati a pensare che la produttività sia figlia dell’ordine e della capacità di porsi obiettivi ben determinati. Ma esiste anche una produttività che nasce dal saper stare proficuamente nel caos e nel “non fare”, lasciando che gli eventi seguano il loro corso, senza la pretesa di voler fissare il punto di arrivo. Si chiama negative capability ed è un approccio formativo, oggi, applicato con successo anche alla leadership.
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RUBRICA: RISORSA UOMO n° 41 - GENNAIO-FEBBRAIO 2010
A COSA SERVE UNA FORTUNA SE NON SI HA IL TEMPO PER SPENDERLA?

da Master Meeting GENNAIO-FEBBRAIO 2010


UNA VOLTA C’ERANO L’ESSERE E L’AVERE. ADESSO CI SONO IL FARE E LA VELOCITÀ. E ALLORA PUÒ CAPITARE CHE DURANTE L’AFFANNOSA CORSA ALL’INSEGUIMENTO DI UNA CARRIERA E DI UN GUADAGNO CI SI SENTA D’UN TRATTO DEFRAUDATI DELLA RISORSA PIÙ PREZIOSA: IL TEMPO PER SE STESSI. E SI DECIDA FINALMENTE, DI SCALARE LA MARCIA. UN’ESIGENZA PSICOLOGICA CHE OGGI È DIVENTATA UNA TENDENZA: IL DOWNSHIFTING
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IL PARADOSSO n° 040 - FEBBRAIO 2009
LA VERITÀ SPESSO È DOPPIA. O TRIPLA.

da Master Meeting FEBBRAIO 2009


Sul cancello di molte ville, villette e villini, è spesso esposto un cartello con un avvertimento secco e ultimativo che non ammette deroghe o fraintendimenti: ” Attenti al cane”. Per rendere l’avvertimento il più chiaro possibile molti usano raffigurare il volto dell’animale, quasi sempre con le sembianze del bulldog o animali della stessa progenie. In effetti gli incontri alla Spielberg, cioè del terzo tipo, vale a dire col contatto fisico, sono sempre più frequenti, drammatici e assassini. L’ultimo è il morto, anzi, il morticino, visto che a solo dieci mesi, dilaniato senza scampo da Fauno, il grosso mastino napoletano di famiglia che ha ferito anche la nonna, lanciata alla difesa del piccolino. Accaduto a Genzano, alle porte di Roma, in questi giorni.
Questa storia, ancorché terribile, ha solleticato il mio professionale senso del paradosso che qui vedo gigantesco.
Prima di tutto voltare il cartello. Che non deve più essere un avvertimento agli intrisi, agli sconosciuti, ai malintenzionati. Ma proprio un messaggio agli abitanti della casa, ai residenti, ai familiari: attenti al cane perché può arrivare il giorno, e arriva spesso, stando alle cronache, che la loro vita si trasforma, in pochi furibondi attimi, in tragedia.
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IL PARADOSSO n° 039 - GENNAIO 2009
IL TURISMO VA MALE? AFFONDIAMOLO

da Master Meeting GENNAIO 2009


Forse in molti, forse solo qualcuno lo sa, fatto sta che sulle non più virginali camicie da notte delle spose ottocentesche veniva ricamato un motto, per di più in rima che aveva il solo scopo, oggi risibile quanto mai, di scusarsi se in quel talamo avveniva la cosa più ovvia e legale possibile: il rapporto carnale con il legittimo coniuge. La poesiola recitava così: “Non lo fo per piacer mio ma per render grazie a Dio”. Cioè: mi concedo sì, ma giocoforza. L’unico pudore seriamente violato era quello di dire una bugia grossa come una casa, pensando (e facendo) esattamente il contario: magno cum gaudio. E chi si ricorda un po’ di latino sa che cosa voglio dire.
Come mai ho raccontato questo sàpido episodio del tempo che fu? Perchè è uno splendido paradosso e ho forse voluto mettere una spolverata di pepe sul mio consueto appuntamento coi lettori? Non è così, l’ho fatto solo per ricordare che ho viaggiato molto. Non esiste continente che non abbia visitato, oceano che non abbia navigato. Con molta semplicità, avendo fatto l’inviato speciale per molti anni, mi è toccato. Per questo non farò come la nostra sposina bugiarda, la nostra bisnonna senza vergogna, che negava il divertimento considerandolo un peccato. Sulle mie camicie, di ricamato, ho solo le iniziali, una abitudine e un’eredità snob tramandatami da mio padre, alla quale non ho saputo (voluto?) rinunciare. Per capirci: ho viaggiato infinitamente più del campione medio, divertendomi tanto e come un pazzo. Senza arroganza e senza vergogna ma, soprattutto, senza mentire alla grande sostenendo che fu una “necessità di servizio”.
Ho già consumato metà dello spazio che mi è concesso e chi ha avuto la bontà di seguirmi fino a qui si starà domandando come mai ho raccontato le bugie delle antiche sposine per poi passare, senza un nesso apparente, su alcune personali note biografiche di grande viaggiatore. Senza nesso apparente?
Il fatto è che avevo in mente un incipit molto esplicativo e pieno di implicanze per questo paradosso: la denuncia di un errore grave di molti governi che inseguono la fesseria della “finanza creativa” e invece sono solo avidi, incapaci o tutte e due le cose assieme.
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IL PARADOSSO n° 038 - DICEMBRE 2008
E SE QUEL LAMPO NEGLI OCCHI LO VEDE IL GIURATO?

da Master Meeting DICEMBRE 2008


Le vie per entrare nell'arcano del paradosso sono tante e i percorsi insoliti. Abbiamo detto entrare nell'arcano, non spiegarlo. La carne al fuoco è troppa, la trama è compatta, non spunta nessun filo da tirare per far pensare all'inizio di una storia.
I personaggi sono tanti, cinque o sei, entrati o usciti. La sceneggiatura, scritta dal destino, è la più drammatica che esista: la storia di un delitto efferato. Anche la location sembra fatta apposta per un film: una cittadina carica di storia, resa ancora più insolita perché piena di studenti internazionali, ragazzi e ragazze che vengono da tutto il mondo per frequentare i corsi universitari dell'Erasmus. Tutto questo marasma di gioventù planetaria ha creato uno smottamento totale dei costumi sessuali, morali e sociali. Per intenderci senza giri di parole: circa i costumi sessuali se una ragazza arriva a Perugia vergine, a studi terminati le probabilità di essere ancora illibata non sono neanche di una su un milione, quindi zero. I costumi sociali, idem. Nel senso che c'è la battuta circa la nebbia perenne sulla città, specie dal crepuscolo in poi: è causata dalle canne che si fanno praticamente tutti e che si acquistano dappertutto.
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IL PARADOSSO n° 037 - NOVEMBRE 2008
IL CASCO BALUARDO DELLA LEGGE

da Master Meeting NOVEMBRE 2008


Premetto subito che questo articolo è già un paradosso nello spirito e nel contenuto. Perché per metà è uno scherzo e per metà molto serio. Se vogliamo, in certi punti, è un po’ dell’uno e un po’ dell’altro. Cominciamo dando un annuncio che dire importante è dire poco: ebbene sì, ho risolto radicalmente e per sempre, qualche grave problema italiano.
Me ne stavo lì, a guardare il telegiornale delle 20 che ormai è un vero notiziario di guerra: il crack dell’economia e come ha messo in ginocchio il mondo che conta, i morti sul lavoro, i soldati e i civili che saltano in aria straziati in Afganistan, in Iraq e in tanti altri scenari di guerre ignorate o dimenticate, e poi i delitti di mafia o maturati in famiglia. Guardavo inebetito tanto orrore, quando mi si accese la prima lampadina. Non ancora la folgorazione che annunciavo all’inizio. Mi ero improvvisamente reso conto che tutta la sequela di cattive notizie altro non era se non la puntata giornaliera di una serie di rubriche, messe in onda ogni sera e, ognuna, avrebbe potuto avere tranquillamente la sua testatina: bancarotta, cosanostra, delinquenza comune, delitti in famiglia, guerra, prostituzione, pedofilia e quant’altro. Perché, infatti, non sono gli argomenti che mancano ma lo spazio per spiegarli.
Ad un tratto, mentre guardavo, è comparsa l’ipotetica rubrica “guerra civile” e sono apparse le prime immagini di una guerriglia non crudele e sanguinaria ma pugnosa e feroce. Non si svolgeva all’estero: eravamo in Italia..
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RUBRICA: MALCOSTUME E SOCIETÀ n° 36 - OTTOBRE 2008
PERCHÉ IN ITALIA IL MERITO VA A CHI NON SE LO MERITA

da Master Meeting OTTOBRE 2008


L’Italia ha le spalle al muro: è un paese che fatica a crescere, con una classe dirigenziale vecchia e manager in alcuni casi poco preparati. Roger Abravanel, conosciuto come il Signor Mckinsey, ha individuato la causa: la scarsa cultura del merito. «Non sono stato io a inventare il concetto di meritocrazia, la parola è stata coniata da Micheal Young, riformista della sinistra britannica, mentre il primo esempio nella storia è di J.B. Conant, il preside della Harvard che nel 1933 introdusse un sistema di test standard come strumento di selezione degli strumenti”, racconta Abravanel. «L’Italia non sa realizzare un progetto e ciò influenza negativamente l’economia e la società, perché non esiste un sistema di valori che promuova l’eccellenza.
Pensiamo alle pari opportunità: si sono fermate a Roma. Nel Sud esistono pessime scuole e non c’è possibilità di crescere. E le donne sono ancora delle mosche bianche nei ruoli dirigenziali. Anche negli Usa il processo di integrazione femminile negli ambienti di lavoro è incompleto, però si sta facendo molto».
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IL PARADOSSO n° 35 - OTTOBRE 2008
VINCERE, MA SOLO CON LE PROPRIE FORZE

da Master Meeting OTTOBRE 2008


Il più grande palcoscenico sportivo del mondo che mette in passerella i migliori atleti di quasi tutte le discipline sportive si svolge ogni quattro anni. Dato che il luogo non si sceglie volta per volta ma si “prepara”, vengono allertate un mazzetto di città che, per aggiudicarsi l’ambito palcoscenico, mettono in campo tutte le forze, tutte le energie, tutte le astuzie. Quindi la politica, la diplomazia, il denaro.
Un’occasione unica per la nazione ospitante ma un’occasione fantasmagorica e irripetibile per i giovani atleti che, se vanno a medaglia, avranno il loro nome scolpito, non metaforicamente, sul libro della storia. Quest’anno la grande kermesse dello sport si è svolta a Pechino e figurarsi se noi, da italiani perfetti, non ci siamo esibiti in quell’esercizio che ci riesce sempre così bene: l’autolesionismo.
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IL PARADOSSO n° 34 - AGOSTO-SETTEMBRE 2008
CARO MARE NOSTRUM SEMPRE PIÙ INQUINATO

da Master Meeting AGOSTO-SETTEMBRE 2008


L’Italia è una penisola. E su questo non ci piove perché ce lo insegnano fin da bambini. Niente da eccepire anche sul fatto che la forma del nostro Paese è molto particolare: uno stivale sputato. Ergo: penisola è bislunga, quindi migliaia di chilometri di coste e isole quanto basta. Insomma, pur essendo il mare la nostra caratteristica e la nostra ricchezza, siamo riusciti anche qui a fare la solita, colossale, bella figura barbina.
Infatti la commissione dell'Unione Europea ha diramato la lista ufficiale di spiagge e costiere italiane ritenute non balneabili: sono trecento, tutte vietate ai bagnanti perché troppo inquinate o invase dal cemento, per istallazioni portuali oppure per la presenza oltre la tollerabilità di batteri organici coliformi presenti nelle feci e in altre sostanze (sì, si potrebbe tradurre in una sola, semplice e popolare parola: cacca), residui di oli minerali basati sul petrolio, schiuma di detergenti e acidi tossici come il fenolo. Contravvenire al divieto di balneazione non solo è pericolosissimo ma è anche un reato quindi bene ha fatto I'UE ad avviare la procedura di condanna.
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IL PARADOSSO n° 33 - GIUGNO-LUGLIO 2008
UN WEEK-END DA FAVOLA PER UN SECOLO DI STIPENDIO

da Master Meeting GIUGNO-LUGLIO 2008


Se me lo ricordo? Dio, se lo ricordo, il mio Signor Maestro Grassi, della scuola elementare di via Mugello, che ebbi per due anni, dalla terza alla quinta. Sempre le stesse scarpe, consunte eppure pulitissime, e con il medesimo vestito che non cambiò mai per due estati e per due inverni consecutivi. Il mezzo toscano, quasi mai acceso, e la cravatta sempre più lisa e mai cambiata. Non era dato sapere quante camicie avesse, comunque non più di due o tre, tutte dello stesso colore. Anzi, non colore: una specie di grigio sporco ma, sempre pulitissime. II signor maestro Grassi era un burbero benefico, velocissimo a sgridarti e altrettanto rapido a tirar fuori una mentina dal panciotto per non farti sentire troppo colpevole. Non ho mai dimenticato il signor maestro Grassi che, insegnandomi a leggere e a scrivere (a me e alle centinaia di allievi delle classi che ha svezzato, ci ha consegnato un tesoro di valore non quantificabile: le meravigliose chiavi del sapere.
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IL PARADOSSO n° 32 - MAGGIO 2008
UNA STORIA ORRENDA: POTREBBE CAPITARE ANCHE A NOI

da Master Meeting MAGGIO 2008


Mentre mi accingo a scrivere questo articolo paradossale, mi rendo conto che prima della messa in pagina e della sua distribuzione, in sostanza prima che i miei soliti, ma affezionati venticinque lettori, di manzoniana memoria, possano leggerlo, passerà poco meno che un mese. Trenta giorni, insomma, ai quali bisogna aggiungere che i fatti narrati sono accaduti da circa due mesi. Per la precisione da cinquantaquattro giorni. Se tutto va bene l'inferno di Giorgia, nove anni, e Giovanni, tredici anni, durerà tre mesi certi ai quali bisogna aggiungere un ricordo doloroso che non li abbandonerà mai più.
Veniamo ai fatti. Siamo a Basiglio, detta Milano Tre, un Comune lombardo a un quarto d'ora di auto dalla città. Io ci abito da più di vent'anni e mi sembrava un bel modo di vivere. Lontano ma vicino alla metropoli, tanto verde, niente auto sulle strade interne, due laghi, il ponte giapponese, lo sporting club, le nutrie, i gufi, il canto degli uccelli e perfino, qualche volta; la lepre al mattino davanti alla porta di casa. Le abitazioni sono architettonicamente decorose e di un bel colore elegante simile al terra di Siena. Se poi a vederle bene e da vicino, e soprattutto se ci abiti, ti accorgi che non è tutt'oro quel che riluce. Questa città satellite l'ha ideata, voluta e costruita, Silvio Berlusconi. E, infine, per la completezza dell'informazione, Basiglio è il Comune più ricco d'Italia, almeno stando alle imposte che pagano i suoi residenti. Con una sola eccezione, che abbassa la media di tutti e che sono io. Fatta la battuta, torniamo a noi.
La maestra trova in classe un disegno naif ma inequivocabile con una didascalia che spazza ogni residua incertezza: "Tutte le domeniche Giorgia, per dieci euro, fa sesso con Giovanni.
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IL PARADOSSO n° 31 - APRILE 2008
FINE DI UNA LEGGENDA: L'ACQUA SERVE SOLO PER BERE

da Master Meeting APRILE 2008


La barzelletta la conoscono in molti. E' quella vecchietta che prende a bastonate il boy-scout fessacchiotto e inutilmente solerte che l'aveva afferrata e la costringeva ad attraversare la strada che l'arzilla vegliarda si accingeva a traghettare tranquillamente e senza aiuto.
Abbiamo citato la storiella perché è in atto, in tutto il mondo, una sorta di revisionismo sanitario, sfatando capisaldi fino a ieri inattaccabili. Come, per esempio, la respirazione bocca a bocca praticata in caso di attacco cardiaco lontano da medici o pronto soccorso. L'abbiamo visto in decine di film. L'infartuato che cade a terra e un volonteroso sconosciuto che balza su di lui, lo insuffla, lo salva. Nella sceneggiatura è previsto che, se sono piacenti e di sesso opposto, possono perfino conoscersi e sposarsi. Se il genere è commedia vietata ai minori, il malore è completamente inventato per avere la scusa di mostrare sbaciucchiamenti chilometrici.
Ed ora schiacciate il tasto rewind e cancellate la possibilità di fare l'eroico salvatore, col vostro fiato, di una bella sconosciuta. Non ve lo impone ma ve lo consiglia energicamente I'American Hearth Association: se non siete professionisti evitate queste tecniche che non solo servono a nulla, ma possono perfino provocare danni alla salute (vostra) per il pericolo di infezioni. Insomma, quando dal vostro divano assisterete ai nuovi episodi di "Chicago Hope", "ER-Medici in prima linea", "Rescue 911" e similari, evitate di commuovervi per il potere salvifico dei protagonisti.
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IL PARADOSSO n° 30 - MARZO 2008
LE STRANE CROCIATE DI CARLO: SALVIAMO LE OCHE, MORTE ALLE VOLPI

da Master Meeting MARZO 2008


Se a qualcuno non piace il paté, che alzi la mano. Anche avessimo davanti una moltitudine, di braccia scattare al cielo ne vedremmo pochine. Dire che il paté è buono mi sembra molto riduttivo. Già immaginarlo come cibo è deviante perché trattasi di una delizia, un sapore divino che, dalla bocca, elettrizza il cervello, scende maestoso in gola per depositarsi, meglio adagiarsi, con languida lascivia nello stomaco. Insomma siamo in presenza dei seduttori di tutti i palati.
Avrete capito che se uno si permette, non essendo un critico gastronomico, un tale incipit sul patè, ne deve andar pazzo a tal punto da indurlo a rivelarvi un segreto biografico. In certe domeniche d'inverno, dopo aver fatto provviste il sabato, mi chiudo in cucina e, a sera, sono pronte tante terrine del miglior poté italiano; tutte prodotte, con amore ed esperienza, dal vostro cronista. Si vede che ne vado orgoglioso? Certo, ma ne ho ben donde.
Questo inizio è perché devo parlar male di Carlo d'Inghilterra e di tutti gli inglesi che gli tengono bordone. Infatti il signore si è scagliato contro il sublime poté e tanti sudditi gli sono andati dietro. Perfino le associazioni animaliste britanniche che ormai chiamano il paté la "tortura in scatoletta".
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IL PARADOSSO 29 - FEBBRAIO 2008
VALENTINO, L’IDOLO CHE NON CADE

da Master Meeting FEBBRAIO 2008


Non è il fatto che Valentino Rossi sia un evasore fiscale conclamato e beccato con le mani nel sacco. Non è la somma astronomica che ha rubato allo Stato, non dichiarandola. Una cifra che un maestro o un operaio, anche se vivessero cinquanta vite, non potrebbero mai raggranellare. Non è neanche che uno come lui, dovendo dare al fisco oltre duecento miliardi di vecchie lire, se l’è cavata con meno di un quarto e l’assegno che sono riusciti a strappagli, di “soli” trentacinque milioni di euro, è stato riconsegnato non con l’umiltà e la discrezione di chi restituisce il maltolto, ma sotto un grandinare di fotografie e una folla di cameramen. Con sorrisi a sessantaquattro denti da parte dei dirigenti dell’Agenzia dell’Entrate e del pagatore, l’ineffabile Valentino Rossi.
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IL PARADOSSO n° 28 - GENNAIO 2008
PROVE PER UN MONDO PEGGIORE

da Master Meeting GENNAIO 2008


Nella classifica mondiale del paradossismo due esempi vanno bellamente a conqui¬stare i posti d'onore. Il primo accade a Las Vegas, nel Nevada, dove Douglas Hoffman, aveva deciso di trasferirsi, nel 2004, appena pensionato. Poco dopo l'amministrazione comunale fa crescere, davanti alle sue finestre, una rigogliosa foresta.
Come quasi tutti sanno Las Vegas è stata edificata al centro di un enorme deserto. Ergo: il dono più gradito, da quelle parti, è (sarebbe) il verde dei prati e le foglie delle piante. Invece il signor Hoffman e la moglie tempestano di insulti, dal sindaco in giù, tutte le autorità locali sostenendo che le piante davanti a casa hanno loro sottratto il panorama precedente. Ma di quale spettacolo sono stati privati i coniugi Hoffman, al quale non sono disposti a rinunciare? Visto l'arido deserto circostante non ci possono essere golfi marini, spiagge bianche, palme e mare blu, nessuna dolce collina o tanto meno montagne innevate. Quello che non vedevano più era la luminosa ferita dello Strip, il celeberrimo vialone dei casinò, stretto dalle luminarie degli alberghi più burini del mondo. Mister Hoffman, che dal cognome tradisce origini teutoniche, quindi tetragone, visto che le istituzioni non lo aiutano, decide per la soluzione fai da te. Acquista una moto sega, si avventa sulle odiate antistanti piante e ne abbatte cinquecento con danno stimato di duecentocinquantamila dollari, circa mezzo miliardo delle vecchie lire.
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IL PARADOSSO n° 27 - NOVEMBRE 2007
SARKOZY, UN PERSONAGGIO PUBBLICO CON TROPPI PROBLEMI PRIVATI

da Master Meeting NOVEMBRE 2007


Sarà inelegante, sarà poco sportivo, ma quando vediamo anche gli scandali degli altri c'è in noi una certa esultanza e ci affrettiamo a parlarne, girando il coltello nella piaga. Certo, se fossimo un popolo al di sopra di qualsiasi sospetto, ammesso che esista al mondo una nazione così, avremmo più savoir-faire. Ma, purtroppo, nella classifica dei Paesi "perbene", noi viaggiamo quasi sempre in bassa classifica. La classe politica è l'esempio costante, il bersaglio più tartassato. Scandali, corruzioni, comportamenti indegni, abusi di potere, malversazioni e se qualcuno ha altre accuse le aggiunga pure, tanto ci stanno tutte.
Ne parlo con estrema franchezza e col massimo del disincanto, sicuro di non essere tacciato, almeno in questa circostanza, di simpatia per gli uni o per gli altri. Per il semplice motivo che, da noi, lo scandalo viaggia e si aggira a tutte le latitudini: a destra, a sinistra e al centro. E se qualcuno cercasse di difendere una qualsiasi di queste coalizioni mentirebbe sapendo di mentire.
Ma torniamo a bomba. I nostri cugini d'oltralpe l'hanno fatta grossa, peggio, l'ha fatta grossa il loro capo supremo, Nicolas Sarkozy, presidente della Repubblica, eletto da poco. Che cosa ha combinato il buon Nicola? .
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L'INCHIESTA n° 26 - OTTOBRE 2007
BENESSERE IN AZIENDA. COSÌ IL MANAGER RAGGIUNGE IL TOP

da Master Meeting OTTOBRE 2007


II top manager un moderno giano bifronte? Non è un paragone poi tanto azzardato. Se oggi il businessman rampante, da un lato, ci mostra la sua faccia bella, quella di successo, soldi e prestigio, dall'altro rivela quella brutta fatta di stress, orari impossibili e competitività feroce. E non è raro che, quando la seconda si mostra più frequentemente della prima, il manager esasperato, esploda e dica "mollo tutto e mi ritiro a vivere in campagna". Si può tuttavia trovare un sano equilibrio, e sentirsi bene, rimanendo un uomo d'affari in carriera. Basta seguire poche e semplici regole.
Ci siamo rivolti a quattro specialisti per sapere come: aumentare le proprie energie fisiche e mentali con un'alimentazione mirata, prevenire e curare i disturbi da stress, superare i propri limiti, imparando a diventar leader di stessi, e sfoggiare un'immagine vincente in tutte le occasioni.

a cura di Manuela Mancini e Cristina Marina
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IL PARADOSSO n° 25 - OTTOBRE 2007
L'INDULTO: MA SI POTREBBE SAPERE CHI MAI L'HA FIRMATO?

da Master Meeting OTTOBRE 2007


Quello che stiamo per raccontarvi non è un paradosso semplice ma la sublimazione del paradosso. Due uomini stanno parlando al telefono e sono imbestialiti per un provvedimento che ha offeso e indignato tutta la popolazione per bene: "Maledetti questi cani sciolti, che rubano senza rispetto, non appena escono dall'Ucciardone grazie a quel dannato indulto. Bisogna sterminarli senza pietà".
Sembra uno sfogo violento, un'intemperanza verbale tra due italiani fuori dai gangheri che mal sopportano il dato, reale, creato dall'indulto: decine di migliaia di delinquenti ai quali sono state aperte le celle e si sono riversati nella strade, liberi come farfalle. Poteva essere una formidabile opportunità per riflettere, per rimettersi in carreggiata, per uscire dal mondo del crimine e rientrare in quello della legalità. Purtroppo chi la pensa così crede ancora in Biancaneve, crede ancora alle favole.
Statistiche alla mano, il novanta per cento dei liberati ha ricominciato a commettere gli stessi delitti per i quali era stato carcerato. E di questi (solo) il dieci per cento è stato riarrestato dalle forze dell'ordine dopo meno di quarantott'ore di libertà, in flagranza di reato.
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IL PARADOSSO n° 24 - SETTEMBRE 2007
CHE DIO SALVI LA REGINA. E ANCHE RAMBO

da Master Meeting SETTEMBRE 2007


II paradosso, a volerlo descrivere, è un qualcosa che sfugge alle regole del comune sentire. Un fatto, un sentimento che non rientra nella normalità delle regole, siano esse codificate o solo percepite, ma che poi, per un'alchimia che non conosciamo e che ci sfugge, per eclatante che sia l'anomalia, venga accettata. Diventando regola essa stessa. Madonna, che barba questa spiegazione! Succede spesso così quando si cade nelle trappole della cultura e nel desiderio delle esegesi accademiche. D'altro canto i miei lettori sanno bene che la mia scrittura è diversa, molto più violenta, molto più ironica. Quindi chiedo scusa per l'incipit barboso e torno a parlare subito coi vecchi metodi.
Preferisco parlare di paradosso esplorando la realtà della vita quotidiana che ci regala esempi, così perfetti per il nostro perfido scopo, da sembrare inventati. Andiamo in Inghilterra dove vive Mark Mc Gowan, un opinionista con il pelo sullo stomaco ma, sicuramente anche dentro. Infatti in diretta, sia pure per radio, ha mangiato polpette di corgi.
Che cos'è mai questo corgi? Un simpatico cane, una specie di volpino, di piccole dimensioni. Oltremanica lo conoscono tutti perché è la bestiola preferita della regina Elisabetta che si fa immortalare anche nelle foto ufficiali col regale volpino in grembo.
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IL PARADOSSO n° 23 - LUGLIO-AGOSTO 2007
QUANTO È BELLA UNA VITA DA CANI

da Master Meeting LUGLIO-AGOSTO 2007


Nel Village, la zona degli artisti in pieno centro di New York, prospera il Woof Spa and Resort, dove gli animali, in particolare i cani, trovano una sistemazione degna di un albergo cinque stelle, con tanto di personale a disposizione, anche per un "massaggino". L'iniziativa sta dilagando anche fuori dagli USA, dal momento che un autorevole studio 'dell'Hotel Sales and Marketing Association ha individuato nell'ospitalità degli animali da compagnia la nuova frontiera del business alberghiero.
Lo slogan di richiamo sarà di facile presa: "cucce a 5 stelle" e sembra già che vi possa essere pericolo di over-booking, soprattutto nei periodi di punta, nei mesi estivi quando i padroni partono per le vacanze e debbono scegliere luoghi accoglienti dove posteggiare i loro amici a quattro zampe.
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IL PARADOSSO n° 22 - GIUGNO 2007
QUANDO ERO GIOVANE 5000 ANNI FA...

da Master Meeting GIUGNO 2007


La si può fare alla morte? I fatalisti pensano di no. Quando arriva la tua ora, non c'è niente da fare. C'è però “chi la pensa diversamente: gli immortalisti”,- una specie di confraternita intellettuale convinta di poter sconfiggere la morte per invecchiamento. Certo anche per loro rimane sempre l'eventualità di una morte violenta, per assassinio o anche per un semplice incidente stradale, ma alla lunga – e 'forse più presto di quanto non si pensi — potranno forse rimanere eterni vispi vecchietti.
Portabandiera di questa tesi è lo scienziato Aubrey De Grey, personaggio autorevole, biologo che fu membro del Dipartimento di Genetica dell'Università di Cambridge, ma anche perso-naggio eccentrico, metà hippy e metà asceta con la barba fluente. È lui che guida la crociata degli immortalisti e che, con argomentazioni parascientifiche, riesce quasi a convincere che chi nascerà nel 2100, possibilmente in una nazione ricca ed evoluta, potrà aspettarsi di vivere fino a 5000 (cinquemila!!!) anni, e anche più, e che forse la prima persona a superare i Mille anni potrà anche essere uno che sta vivendo oggi, fra noi, e che ha una sessantina d'anni.
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IL PARADOSSO n° 21 - MAGGIO 2007
"SIGNORE, FA CHE STASERA CI SIA MADONNA. CON CLOONEY"

da Master Meeting MAGGIO 2007


Paradosso, tra le mille sue implicazioni, significa, anche denunciare un fatto a scopi civili e umanitari. E diventare, a propria volta, complici di un delitto. Come può essere? Può essere eccome. L'altro giorno, dalla TV e in diretta, hanno mandato un servizio già visto cento volte: sotto le telecamere notturne, era sabato, venivano fermate a casaccio, dalle forze dell'ordine, le auto che "puzzavano di bruciato".
Giovane e ridanciano l'equipaggio, guida pericolosa, alta velocità, passo di lumaca e via elencando. Ebbene, più che un controllo sullo stato delle cose, è stata una vera e propria tonnara. Giovanotti e signorine o si mummificavano davanti agli agenti oppure uscivano dalle auto come canarini da una voliera, ridanciani e sfrontati, pieni di allegria artificiale che faceva pena.
Non occorreva essere un esperto per capire che erano tutti fatti e strafatti: dall'alcol, all'ecstasy, alla coca. Se vi viene in mente qualsiasi altra sostanza, fatelo pure, sicuri che c'era..
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IL PARADOSSO n° 20 - APRILE 2007
RICCHI MA BUONI

da Master Meeting APRILE 2007


Un gruppo di discepoli chiese al maestro: "Che strada prendere per arrivare alla ricchezza?" II saggio rispose: "E facile! Prendete a destra, prendete a sinistra, soprattutto prendete da tutte le parti." In altre parole, "arraffare" in qualsiasi modo, senza scrupoli.
Un altro saggio, però, più di duemila anni fa, disse che chi vive nella ricchezza senza fare niente di bello e generoso non è ricco, ma soltanto custode di ricchezze. A queste parole di Euripide molti secoli più tardi si richiamò Ruskin per precisare che lo scopo della ricchezza è di produrre il maggiore numero possibile di creature dai polmoni sani, dagli occhi lucenti e dal cuore felice.
Seguaci di questa dottrina sono oggi i miliardari americani fedeli al give back (ridare agli altri parte dei propri beni), applicando in pratica la brillante idea della cosiddetta venture philantropy, la beneficenza regolata e alimentata secondo le leggi dell'economia di mercato.
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IL PARADOSSO n° 19 - MARZO 2007
"BIG-MAC" O I BIGODINI DI LADY CAMILLA

da Master Meeting MARZO 2007


Esagerare necesse est. Sempre e per qualsiasi accadimento, dalle adunate oceaniche alle pandemie che in poco tempo possono distruggere l'umanità. Il giornalismo senza iperboli è fuori dalle nuove realtà e una piccola crepa che si è aperta nel vulcano Stromboli, con lancio di qualche lapillo incandescente dopo anni d'inattività, diventa subito una minaccia per lo scatenamento di uno tsunami dai fondali del Tirreno con immediata distruzione delle Isole Eolie e l'inondazione della splendida Costiera Amalfitana con migliaia di vittime.
Questo canard ha avuto lo spazio di un giorno, ma il titolo a molte colonne sui giornali – poi ripreso da tutti i telegiornali – ha dimostrato una volta ancora quanto irrefrenabile sia la smania di sensazionalismo dei cronisti, soprattutto se a base catastrofistica. È doveroso informare i lettori di quanto accade, ma ingigantire gli allarmismi non è buon giornalismo.
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IL PARADOSSO n° 18 - FEBBRAIO 2007
LA BANDA DELLA BANDANA

da Master Meeting FEBBRAIO 2007


In un certo senso possono essere definiti finti, non naturali, artefatti anche Bisio e Ronaldo con il cranio più lucido di una pista di pattinaggio sul ghiaccio. II cosiddetto "fenomeno" è ancora in età da potere vantare, se lo volesse, una bella chioma fulva o corvina, ma Bisio, in effetti, come potrebbe essere, biondo, bruno, grigio, bianco? Oppure è ridotto al punto che non gli crescerebbe più neppure un filo d'erba come nel deserto di Gobi? Davvero finti e artefatti sono invece tutti quelli che — sempre più numerosi — hanno scoperto la bellezza della pittura e hanno dato mano al pennello, non per imbrattare tele ma per cambiare la tinta della capigliatura.
Ormai soltanto una donna su dieci, giunta ad una certa età, mantiene l'orgoglio di ostentare una bella capigliatura bianca, le altre nove ne combinano di ogni colore. Altrettanto le imitano oggi gli uomini, tanto più se sono personaggi di spicco nello spettacolo, nella finanza, nell'imprenditoria, nella politica.
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MALCOSTUME E SOCIETA' n° 17- GENNAIO 2007
TEST - FAUNA D'UFFICIO

da Master Meeting GENNAIO 2007


Fauna d'ufficio: e tu a quale "specie" appartieni?


Per scoprire il tuo profilo rispondi al questionario segnando la lettera relativa ad ogni risposta. Quella più ricorrente corrisponde alla tua "specie".-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
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A VOLTE RITORNANO n° 16- GENNAIO 2007
LAPO COLPISCE ANCORA

da Master Meeting GENNAIO 2007


La mia Olympia 22, nonché la mia socia, perché sono quarant'anni che scrive gli articoli con me, è una portatile. Portatile si fa per dire, essendo di indistruttibile acciaio tedesco marca Krupp, quindi pesante come un camion. Possiede una particolare caratteristica: in approssimarsi di un "cliente" particolarmente gradito, nel bene e nel male, sembra emettere guaiti di gioia e muove perfino la coda. Bene, con questo incipit, ora sapete di me due cose, private e confidenziali. La prima, un tantino da sofà dello psicanalista, è che ho umanizzato il rapporto con la fedele Olympia 22, elevandola addirittura a socia. La seconda, che non uso il computer, ma questo lo dico con un misto, sì di impotenza, ma anche con malcelata soddisfazione.
Dopo aver fatto un outing che non è vacuo ma salutare, per stabilire un legame più affettuoso e più intenso, tra chi scrive e i lettori, veniamo all'argomento.
Con una impressionante dovizia di mezzi e una certa tracotante sicumera, è ritornato sulla scena Lapo Elkann, il rampollo Agnelli, nonché pecora nera della stimata famiglia. Deve essergli costato tanto, in soldi, rimetterlo in pista. Tutti i giornali e le più importanti riviste, nonché l'onnipresente TV, gli hanno dedicato uno spazio incredibile. Articoli, copertine, interviste, con una strategia di marketing ad orologeria, furba e aggressiva. Una settimana di inferno mediatico, con Lapo che campeggiava dappertutto.
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IL PARADOSSO n° 15 - GENNAIO 2007
MORITURI TE SALUTANT

da Master Meeting GENNAIO 2007


L’hanno impiccato, l'hanno sepolto nella tomba di famiglia con fiori e candeline, prima o poi lo beatificheranno. Che si dice da noi di una persona quando muore? La frase è fatta, sempre la stessa: era il migliore di noi.Togliatti era detto "il Migliore" da vivo, Saddam Hussein, c'è da scommetterci, lo diverrà prima o poi. Una specie di laurea ad honorem post mortem.
Sarebbe interessante sapere quale epitaffio è stato scritto sulla sua lapide. Dettata da Bush potrebbe essere un banale mors tua, vita mea. Senza troppa fantasia. Un'altra celebre frase latina potrebbe invece essere suggerita da uno dei suoi tanti seguaci superstiti: dulcis et decorus est pro patria mori.
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IL PARADOSSO n° 14 - DICEMBRE 2006
MORTI DI FAME, SÌ MA IN HOTEL 7 STELLE

da Master Meeting DICEMBRE 2006


Parliamo di lusso. Che cosa importa se ogni giorno i telegiornali Rai e Mediaset dedicano servizi funerei sulle famiglie che non arrivano alla fine del mese, intervistando nel ricco Nord e non nei paesini sperduti della Sila) sconsolate massaie ai mercatini di frutta e verdura, tutte unanimi in coro a gridare che così non si può andare avanti. Resistere, resistere, resistere era stato il motto famoso del magistrato Borrelli, ma sembra che per gli italiani diventi sempre più difficile farlo. E non sanno ancora quanto costeranno esattamente le amare novità inventate da Romano Prodi e Tommaso Padoa-Schioppa.
Poi apri un giornale e un titolo a tutta pagina nella cronaca di Milano ti urla: "Galleria, notti da 4mila euro nell'hotel a 7 stelle"..
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IL PARADOSSO n° 13 - NOVEMBRE 2006
QUANDO LA PEDATA VALE PIÙ DELLA LAUREA

da Master Meeting NOVEMBRE 2006


Rino Gattuso, calciatore del Milan e titolare della nazionale con la quale abbiamo vinto l'ultimo campionato del mondo, vive occupando ruoli ed esperienze che non gli competono, guadagnando milioni di euro all'anno. Paradossalmente possiamo criticare la sua professione principale, il gioco del calcio. E incredibile, ma non ha "piedi buoni", necessari per emergere in quello sport. Il che significa che non salta un avversario che è uno che, invece, se lo beve come acqua fresca. Passaggi ai compagni: sbagliati al novanta per cento. Punizioni: non gliele fanno tirare, non è capace. Goal fatti negli ultimi dieci (dieci!) anni: stanno sulle dita della mano. Però il suo soprannome è Ringhio, e questo spiega tutto. Infatti, quando entra in campo, è come togliere il guinzaglio ad un pittbull dal cattivo carattere. Ha polmoni da vendere, quello sì, e corre per novanta minuti sradicando palloni, tirando calcioni, facendo fallacci e collezionando cartellini gialli e rossi. La sua unica forza, e funzione, è incutere paura e nervosismo all'antagonista ed anche il solo motivo per il quale le squadre se lo tengono stretto.
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IL PARADOSSO n° 12 - OTTOBRE 2006
E SE ANCHE I LADRI FONDASSERO IL LORO PARTITO?

da Master Meeting OTTOBRE 2006


Come era prevedibile, l'effetto domino continua. Dopo Svezia, Stati Uniti e Francia nasce in Germania il Piratenpartei, il partito politico dei pirati informatici, comunemente conosciuti come hackers. Il fenomeno è iniziato dieci anni fa ad opera di ragazzini abili, veloci e, ebbene sì, anche intelligenti che riuscivano, dalla loro camera da letto, con il computer avuto in dono dal papà benestante, a penetrare i segreti di altri computer. Detto così sembra un gioco, perché gioco era. Solo per poco. Non lo fu più quando violarono i misteri più protetti del mondo, come l'archivio dell'FBI o, addirittura, i piani del Pentagono per la difesa missilistica.
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TRAVI E PAGLIUZZE n° 11 - SETTEMBRE 2006
QUESTA PACE S'HA DA FARE

da Master Meeting SETTEMBRE 2006


Rompiballe e prolissi gli uffici stampa. Poco solleciti e non sempre simpatici i giornalisti. Ma bisognosi gli uni degli altri. Per amore della notizia (o del commerciale). Si dice che per vincere una guerra bisogna perdere una battaglia. Ma ci sono "guerre" che non finiscono mai. Ad esempio? Quella tra uffici stampa e giornalisti. Chi si lamenta per un comunicato incompleto e chi per una richiesta dell'ultimo minuto. Master Meeting ha sentito entrambi gli "schieramenti" per scoprire che è tempo di bandiera bianca, ma chi la sventolerà per primo?
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IL PARADOSSO n° 10 - SETTEMBRE 2006
IN MEDIA STAT VIRUS

da Master Meeting SETTEMBRE 2006


È passato poco più di un anno dal 18 agosto 2005, quando la stampa ne parlò per la prima volta, ma possiamo emettere un profondo sospiro di sollievo. Scampato pericolo. Abbiamo forti possibilità di sopravvivere e di non morire da polli. Per colpa dei polli. L'influenza che colpisce i volatili era già stata identificata in Italia cento anni fa, nel 1902, e anche più vicino a noi, nel 1994, ma nessuno si era allarmato per il semplice fatto che stampa e televisioni erano distratte e non se ne erano interessate.
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IL PARADOSSO n° 9 - LUGLIO-AGOSTO 2006
OTTO MILIONI DI BICICLETTE

da Master Meeting LUGLIO-AGOSTO 2006


La filastrocca della pastorella che si reca al mercato per vendere il secchio di latte appena munto è fin troppo nota. Avanza saltellando lungo il viottolo, fa sogni di ricchezza, ma saltella troppo, incespica e il latte si rovescia. Addio sogni.

Anche l'Italia, in un certo senso, può essere raffigurata come una pastorella che, invece, ha inciampato sulla via del progresso quando vent'anni fa, più precisamente nel 1987, decise di auto distruggere la nuova fortuna che stava costruendosi. Alludiamo all'energia nucleare, che oggi molti, di fronte ai crescenti costi di petrolio e benzina, incominciano a rimpiangere. Si può ritornare indietro, correre ai ripari, ricostruendo in tempi brevi nuove centrali nucleari?
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IL PARADOSSO n° 8 - GIUGNO 2006
DAI CELLULARI AL CELLULARE

da Master Meeting GIUGNO 2006


II traino olimpico porta il Piemonte sopra il tetto dei 10 milioni di presenze. Con questo titolo l'Assessorato al turismo della Regione Piemonte ha diffuso un comunicato con il quale sottolinea con legittima soddisfazione che il volano dei Giochi Olimpici Invernali di Torino ha dato risultati da medaglia d'oro in un anno record per il turismo piemontese. .
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IL TEST: "ALLO SPECCHIO" n° 7 - MAGGIO 2006
SEI UN CAPO? PSICANALIZZATI

da Master Meeting MAGGIO 2006


27 domande per capire a quale tipologia di leader appartieni. Tra serpente, cane e orso, le tre sfaccettature del potere. Secondo un sondaggio effettuato da Swg – intervistando 244 manager, dirigenti, quadri e liberi professionisti – e pubblicato da Il Mondo, il capo più duro o più cattivo in Italia sarebbe Marco Tronchetti Provera. In graduatoria lo seguirebbero Luca Cordero di Montezemolo, Giancarlo Cimoli, Sergio Marchionne, Diego della Valle, Carlo de Benedetti e Luciano Benetton. .
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IL PARADOSSO n° 6 - MAGGIO 2006
ERRATA CORRIGE

da Master Meeting MAGGIO 2006


Un tempo gli uffici stampa, di aziende pubbliche o private, erano ricettacoli di improvvisatori dotati di un certo mestiere per "saperla raccontare". In certi casi, alla testa di questi organismi, soprattutto i più importanti, non mancavano fior di giornalisti, professionisti o pubblicisti, ma molto spesso pullulavano personaggi che s'industriavano a fare gli imbonitori, non a parole, ma "nero su bianco". Il lavoro negli uffici stampa di per se stesso non costituiva titolo per aspirare ad essere iscritti nell'Albo giornalistico.
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IL PARADOSSO n°5 - APRILE 2006
IL SIGNORE È SERVITO

da Master Meeting APRILE 2006


Il prototipo del cameriere nei romanzi, addirittura un maggiordomo, è l'impareggiabile Jeeves creato da Wodehouse, il cui contraltare può essere il Battista della letteratura gialla o popolare. Negli ultimi tempi ha preso piede, chissà perché, I'abitudine di chiamare familiarmente Mario il barman del club o dell'hotel. Non sappiamo, però, quale sia il toponimo del cameriere di ristorante. Sarebbe adatto e divertente che in un ristorante specializzato in pesce la cameriera fossa sarda e si chiamasse Alice.
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IL PARADOSSO n°4 - MARZO 2006
TANTE BELLE PALAFITTE

da Master Meeting MARZO 2006


Carpe diem scriveva Orazio, del doman non v'e certezza ammoniva il sommo vate. Dal cocktail di queste saggezze nasce il pessimismo sul futuro che da tempo pervade gli italiani e li porta ad ostacolare ogni iniziativa che sia soltanto proiettata negli anni venturi e non dia benefici immediati. Non si spiegherebbero altrimenti tutte le contestazioni, più o meno spontanee ma spesso strumentalmente organizzate, che bloccano progetti portanti.
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IL PARADOSSO n°3 - Febbraio 2006
IL CARO ESTINTO RICEVE AL FU-HOTEL

da Master Meeting Febbraio 2006


Inventati negli USA, in Europa esistono e proliferano ormai da una ventina d’anni. L'Italia è in ritardo anche in questo campo, ma sta per recuperare il tempo perduto. Nel cantiere si lavora a pieno ritmo e si conta di potere finalmente inaugurare entro maggio la nuova struttura, prima in Italia, un nuovo arrivo nel mondo dell'ospitalità, anche se l'ospite principale non sarà in grado di apprezzare la bontà del servizio e la giusta proporzione qualità-prezzo.
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IL PARADOSSO n°2 - Gennaio 2006
LA PUBBLICITÀ È L’ANIMA DEL COMMERCIO

da Master Meeting Gennaio 2006


Negli anni Trenta, prima dell'ultima guerra mondiale, gli italiani si divertivano leggendo il Bertoldo (soprattutto al Nord) e MarcAurelio (prediletto al Sud). Un personaggio umoristico creato a quei tempi era quello del bottegaio milanese, arricchito ma ignorante, che esortava il figlio lavativo: "Studia il latino, bamba, se vuoi riuscire nel commercio." Fu più o meno in quegli anni che nacque anche il fortunato slogan "la pubblicità è l'anima del commercio".
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Cose dell’altro mondo n°1 - Gennaio 2006
IL MANAGER E LA SFERA DI CRISTALLO

da Master Meeting Gennaio 2006


Se fino a ieri da maghi e cartomanti andavano soprattutto creduloni sprovveduti e ricchi infelici o annoiati, oggi alla sfera di cristallo si affidano sempre più numerosi anche i politici e gli alti dirigenti d'azienda con esiti contrastanti, come d'altronde succede quando si ha a che fare con tutto ciò che sfugge alla logica razionale e alla verifica empirica. Affascinati da questo tema e sull'onda della recente “conversione" della rockstar Madonna alla Cabala di Rabbi Berg, siamo riusciti a procurarci le testimonianze di due manager che hanno accettato di raccontare la loro esperienza, chiedendo però di rimanere nell'anonimato.
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